“Casa, dolce casa”….o quasi

La mediazione può aiutarti sia a risolvere i problemi concreti oggetto dei conflitti condominiali, tramite la ricerca di un accordo soddisfacente per condominio e condomino (mediazione civile), sia a prevenire il degenerare di liti di vicinato, tramite il mediatore che si pone come “facilitatore” tra i confliggenti (mediazione umanistica).

Finite le vacanze, si torna a casa. Come si preannuncia il rientro?

Qualcuno, infatti, oltre a dover fare i conti con i propri malumori causati dal ritorno al tran tran quotidiano, deve far fronte anche ad i malumori dei vicini di casa.

La realtà condominiale rappresenta, lo sappiamo, terreno fertile per la nascita di contrasti e conflitti.

Basti pensare che negli ultimi anni si è andato configurando e riconoscendo anche lo stalking condominiale[1].

Ma si può far in modo da non arrivare a ritrovarsi in queste situazioni?

La mediazione può aiutarti sia a risolvere i problemi concreti oggetto dei conflitti condominiali, tramite la ricerca di un accordo soddisfacente per condominio e condomino (mediazione civile), sia a prevenire il degenerare di liti di vicinato tramite il mediatore, che si pone come “facilitatore” tra i confliggenti (mediazione umanistica).

Ma cosa è la mediazione e, in particolare, la mediazione civile? (leggi qui)

I vantaggi?

Sono diversi. Vediamoli insieme:

  • ristabilisce il canale comunicativo;
  • la procedura è riservata;
  • si deve chiudere entro 3 mesi dal deposito dell’istanza;
  • l’accordo ha efficacia di titolo esecutivo;
  • la procedura non è formale: si può decidere dove gestirla;
  • consente un minore dispendio di costi rispetto ad andare in giudizio;
  • è possibile abbandonare il tavolo della mediazione in qualunque momento;
  • per chi sceglie la mediazione è previsto un credito d’imposta che corrisponde all’indennità data agli Organismi di Mediazione: di massimo 500 euro se la mediazione si conclude con successo, se con insuccesso di 250 euro.

Dunque cosa aspetti?

Se vuoi maggiori informazioni, fammi contattare (qui) dal tuo legale di fiducia!

 

[1] Le statistiche rilevano che una buona percentuale di ipotesi di atti persecutori si realizza nel condominio, dove gli animi esacerbati da incomprensioni e rancori trascinati negli anni, all’interno delle relazioni di vicinato, degenerano  spesso in condotte penalmente rilevanti. Lo stalking condominiale è così entrato da qualche anno a pieno titolo all’interno delle aule di giustizia (cfr. anche Sent. Cass. 28340/2019).

 

 

 

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